Dal D.Lgs. 73/2020 cambia il modo di suddividere le spese del riscaldamento centralizzato.
La quota legata ai consumi volontari non può essere inferiore al 50%, mentre la norma UNI 10200 non è più obbligatoria: resta tuttavia un ottimo riferimento tecnico per chi vuole un riparto basato su calcoli e simulazioni precise.
Cosa cambia in concreto
- Percentuali più flessibili: l’assemblea può decidere i pesi tra quota variabile (consumi) ≥ 50% e quota fissa (costi comuni/involontari) ≤ 50%.
- UNI 10200 facoltativa: può essere adottata come guida per stimare fabbisogni, esposizioni o differenze di piano, ma non è più vincolante per legge.
- Più equità: il principio “chi consuma paga” diventa centrale, lasciando libertà nella definizione della parte fissa (millesimi, metri quadrati o potenza termica).
Come deve muoversi l’amministratore
- Preparare scenari comparativi (es. 50/50, 60/40, 70/30) e presentarli all’assemblea.
- Supportare la scelta con dati oggettivi, come le letture delle ultime stagioni o simulazioni in stile UNI 10200, per mostrare trasparenza e proporzionalità.
- Verbalizzare la delibera in modo chiaro, specificando:
- criteri di riparto e percentuali adottate;
- metodo per la quota fissa (millesimi, mq, potenza installata);
- gestione dei casi particolari (appartamenti vuoti, assenze prolungate, acqua calda sanitaria).
Esempio pratico
- Spesa stagionale totale: 10.000 €
- Riparto 60/40: 6.000 € (variabile, in base ai contabilizzatori) + 4.000 € (fissa, in base ai millesimi).
- Ogni condòmino paga quindi una parte proporzionale al proprio consumo effettivo e una quota per coprire le dispersioni comuni.
Fonti di riferimento
- D.Lgs. 73/2020, art. 9, comma 5-lettera d).
- Sintesi tecniche AiCARR, ANACI, CNI.
- Guide operative sul riparto 50/50 e chiarimenti sull’uscita dall’obbligo UNI 10200.
📌 In sintesi: il nuovo schema di riparto offre ai condomìni maggiore autonomia decisionale, premiando la trasparenza e la responsabilità energetica.
L’amministratore gioca un ruolo chiave: proporre soluzioni equilibrate, documentate e condivise evita contenziosi e valorizza la gestione efficiente dell’impianto termico.











