Umidificare casa è più semplice di quanto si pensi: ecco qualche consiglio per farlo in modo naturale.
Ogni cambio di stagione porta con sé anche un cambiamento dei livelli di umidità in casa, che, quando superano una certa soglia o diminuiscono troppo, possono comportare rischi per la salute. L’eccessiva umidità appesantisce l’aria rendendola più difficile da respirare e favorisce la proliferazione di funghi e batteri. La mancanza di umidità può invece provocare l’essiccazione delle vie aeree superiori, rendendo meno efficiente la filtrazione di polvere, sostanze irritanti, virus e batteri e aggravando sintomi asmatici o allergici o causando labbra secche e sangue dal naso. Durante i mesi invernali, in genere, l’umidità è più bassa, complice il riscaldamento della casa che secca l’aria. Ecco qualche consiglio per umidificare la casa senza umidificatore, migliorando la salubrità dell’ambiente domestico e la salute di chi lo abita.
Vapore fai da te
L’umidità non consiste in altro che microscopiche goccioline d’acqua sospese in aria. Più l’aria è satura di goccioline, più umidità verrà percepita. Per aumentare la loro concentrazione è perciò sufficiente produrre vapore, facendo evaporare dell’acqua o piuttosto sfruttando a proprio favore delle attività quotidiane che già di per sé ne producono. Ecco come umidificare casa in modo naturale:
- fai il bagno o la doccia lasciando la porta aperta perché il vapore prodotto dall’acqua tiepida o calda si diffonda nelle stanze adiacenti. In questo modo, diminuirai la concentrazione di umidità in bagno, uno dei luoghi più umidi della casa, e la aumenterai dove serve. Concluso il bagno, inoltre, potresti lasciare l’acqua nella vasca a raffreddare, invece di scolare immediatamente, perché produca altra umidità evaporando.
- Cucina più spesso a vapore, lasciandolo poi sfiatare nella stanza, e fai bollire l’acqua in pentola, umidificando così la stanza in modo naturale.
- Utilizza la lavastoviglie come umidificatore naturale, aprendo immediatamente lo sportello una volta terminato il ciclo di lavaggio.
- Asciuga il bucato all’aria su uno stendibiancheria invece di utilizzare un’asciugatrice. È un ottimo metodo per umidificare gradualmente una stanza risparmiando oltretutto sui consumi di elettricità.
- Sfrutta le fonti stesse del riscaldamento, siano essecaloriferi o bocchette per l’aria, posizionando un contenitore pieno d’acqua nelle loro vicinanze. L’acqua si riscalderà ed evaporerà mitigando l’azione essiccante del riscaldamento.
- Lascia ciotole o vasi pieni d’acqua sul davanzale durante
- Stendi un asciugamano bagnato sullo schienale di una sedia perché rilasci lentamente umidità nell’aria.
- Lascia in una ciotola una spugna imbevuta d’acqua, sfruttando la sua capacità di assorbire liquidi e di trattenerli per lunghi periodi di tempo.
- Spruzza leggermente le tende con l’acqua, se il tessuto di cui sono fatte non rischia di rovinarsi.
Le piante che aiutano a umidificare casa
Le piante da interni hanno molte più funzioni positive di quanto si creda. Non abbelliscono soltanto la stanza, non ci riconnettono soltanto con la natura come insegna il design biofilico, ma agiscono anche sull’aria che respiriamo. Una pianta d’appartamento in salute può infatti anche umidificare casa apportando particelle d’acqua all’aria durante il processo di evapotraspirazione. Una volta che viene annaffiata, l’acqua assorbita risalirà dalle radici alle foglie, da dove può essere rilasciata attraverso i loro pori. Anche il terreno che rimane bagnato dopo l’innaffiatura è un ottimo serbatoio di umidità.
Per sfruttare al meglio questo vantaggio correlato alla presenza del verde, conviene però scegliere piante con foglie più grandi, che hanno un tasso e una superficie di traspirazione più elevati. E più sono meglio è: bisognerebbe avere almeno due piante di buone dimensioni ogni 10 metri quadrati di spazio. Inoltre, dovrebbero essere tenute vicine, perché l’umidità che producono possa aiutarle a prosperare e quindi anche ad aumentare il proprio effetto. Un ulteriore accorgimento per massimizzare i risultati è di posizionare le piante su un tappeto di ciottoli adagiati a loro volta all’interno di un vassoio o di un sottovaso pieno d’acqua.
Naturalmente esistono famiglie di piante più e meno adatte allo scopo. Tra le più indicate ci sono:
- il falangio, che cresce meglio esposto alla luce solare indiretta e con il terreno sempre umido, ma non inzuppato
- l’albero di giada, da tenere alla luce e da innaffiare con parsimonia durante l’inverno, solo quando la terra è completamente asciutta
- la palma areca, che ha bisogno di tanta luce e di tanta acqua, con terreno sempre umido
- l’edera, che non richiede molte cure e deve essere innaffiata solo quando il terreno è praticamente asciutto
- la rhapis excelsa, che cresce anche in luoghi non particolarmente luminosi
- il ficus elastica, che ama la luce parziale e la mezza ombra e va innaffiato solo quando completamente asciutto
- la felce di Boston, da tenere sempre umida
- lo spatifillo, che ama la luce, un clima tiepido e il suolo umido
- il pothos, che ama la luce e deve essere innaffiato di rado, solo quando asciutto
Attenzione: non tutte le piante apportano umidità, alcune hanno l’effetto opposto. Sono le piante che richiedono poca acqua per sopravvivere, come i cactus e le succulente, l’aloe vera o l’euforbia. Non elimineranno di certo tutta l’umidità dall’aria, ma a chi cerca di umidificare in modo naturale una stanza converrà non sceglierle.