/* CODICE DI TRACCIAMENTO META */ Skip to content

Human Centric Lighting: la luce della salute

Vivere anche in casa secondo i ritmi naturali è possibile, grazie allo Human Centric Lighting.

C’è un elemento nelle nostre case a cui dovremmo prestare molta più attenzione se vogliamo creare ambienti confortevoli e salutari: la luce. L’illuminazione non ha solo lo scopo di creare condizioni indispensabili di visibilità e dunque sicurezza. Influisce anche sull’umore, sulla salute mentale, sulla produttività e, in generale, sul nostro ritmo circadiano o biologico. Lo Human Centric Lighting (HCL) lo predica da tempo, mettendo la luce al completo servizio delle persone e insegnandoci a vivere in armonia con il ritmo della natura anche negli ambienti interni.

Diversi lighting designer l’hanno già fatto proprio, non come slogan, ma come vero e proprio orizzonte di lavoro. L’obiettivo è creare lampade o veri e propri sistemi di illuminazione che, assistiti dalla digitalizzazione, mettono a suo agio l’uomo a ogni ora del giorno e in qualunque situazione.

Cos’è lo Human Centric Lighting

Come massimizzare l’impatto della luce sul benessere psicofisico degli esseri umani? È questa la domanda alla base dello Human Centric Lighting, che mira a trovare le soluzioni di illuminazione più adatte per influenzare positivamente e in maniera duratura chi le utilizzerà. Sono 5 i parametri che l’HCL tiene in considerazione:

  • il ritmo circadiano, cioè il susseguirsi durante il giorno di determinate condizioni corporee, che ci rendono più predisposti a compiere certe azioni piuttosto che altre
  • l’umore
  • l’acutezza della visione
  • il risparmio energetico
  • la produttività

Il primo punto è quello fondamentale perché il ritmo circadiano è l’orologio biologico che regola tutte le nostre funzioni vitali: temperatura corporea, pressione sanguigna, rilascio di ormoni, reattività, concentrazione e non solo. Il fatto che la luce lo influenzi è confermato dagli studi di Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young, vincitori nel 2017 del Premio Nobel per la Medicina proprio grazie alle ricerche sui suoi fattori di regolamento, che sono principalmente legati alle condizioni esterne. In base al variare della luce, insomma, funzioniamo in modi diversi. Ed è perciò ideale immergersi nella luce giusta a seconda delle azioni che dobbiamo intraprendere per non forzare il nostro corpo a comportarsi diversamente da come sarebbe portato a fare.

L’HCL in pratica

La luce può influenzarci con il suo colore, la sua temperatura, la sua intensità e la sua distribuzione, tanto da poter essere utilizzata anche come terapia per alleviare ansia e depressione. Nello Human Centric Lighting questi parametri sono mutuati dalla luce naturale. Ciò significa ricreare all’interno delle nostre case e dei nostri uffici – ma anche di ospedali, supermercati, scuole, case di cura, negozi e in qualunque altro ambiente – le stesse condizioni di illuminazione che avremmo stando all’esterno, con una variazione costante in base all’ora del giorno (e della notte).

Le nuove tecnologie, e quelle digitali in particolare, hanno dato un notevole impulso allo HCL, permettendogli di raggiungere il massimo delle sue potenzialità. Merito dei LED a basso consumo energetico, ma soprattutto dell’IoT e dei sistemi di gestione delle luci che rendono intelligente l’illuminazione. Un altro fattore dirimente per la buona riuscita dei progetti di Human Centric Lighting è poi l’approccio multidisciplinare. Per creare sistemi efficienti sono indispensabili il confronto e la collaborazione con specialisti di altre discipline, tra architettura, ingegneria elettrica, interior design e software developing.

Un sistema di illuminazione HCL perciò deve essere in grado di adattare colore, temperatura, intensità e distribuzione della luce lungo l’arco della giornata, autoregolandosi in ogni caso per privilegiare gli apporti di luce naturale dall’esterno. Ma deve anche scongiurare abbagliamento e sfarfallii dannosi per gli occhi.

La lampada intelligente

Un esempio concreto di Human Centric Lighting è stato presentato alla scorsa Design Week milanese: le lampade della collezione Serena di Codega. Si tratta di “lampade di scopo”, tecnologie per l’illuminazione indoor che oltre a illuminare gli ambienti hanno appunto lo scopo di migliorare il comfort ambientale. Come? Creando vere e proprie scenografie personalizzate.

Innanzitutto, permettono di regolare la temperatura della luce da 2700°K (luce fredda) a 6500°K (luce calda) grazie ai LED tunable white. Ma sono persino in grado di sanificare l’aria e le superfici a partire dalla luce ultravioletta dei LED UV-C, con funzione germicida nei confronti di diversi agenti patogeni, tra i quali non manca ovviamente il Coronavirus. Ci mette solo 45 minuti a purificare un ambiente ed è perciò adatta anche luoghi di socializzazione, uffici o sale d’aspetto. Alla base della lampada, inoltre, si possono inserire fragranze profumate, che si spandono per la stanza in concomitanza con la funzione disinfettante.

Ma il benessere indoor dipende anche dall’estetica degli oggetti di cui ci circondiamo. Della collezione Serena fanno, infatti, parte lampade di design da terra, da parete, da soffitto e da tavolo, con linee sofisticate, tutte dotate di ottiche antiabbagliamento e ultra-relax, per unire eleganza, funzionalità e comfort.

Condividi

Leggi anche

var $radio = $('.jet-radio-list__input'); if (!$radio.filter(':checked').length) { $radio[0].checked = true; } /* CODICE DI TRACCIAMENTO LINKEDIN */
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy