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La classe energetica incide sul valore degli immobili. Scopri come l’APE influenza il mercato, incentivi, mutui green e nuove direttive UE.

Certificazioni energetiche (APE) e valore degli immobili: come cambia il mercato

La classe energetica è oggi un fattore chiave nel mercato immobiliare grazie a incentivi, valore di mercato e vantaggi per chi riqualifica. 

Negli ultimi dieci anni il concetto di “valore immobiliare” ha subito una profonda trasformazione. 
Non contano più solo la posizione, la metratura o le finiture: sempre più acquirenti e investitori valutano un immobile in base alla sua efficienza energetica

L’efficienza energetica come nuovo parametro di valore 

L’Attestato di Prestazione Energetica (APE), introdotto in Italia nel 2009 e reso obbligatorio per compravendite e locazioni, è diventato uno strumento centrale per misurare le prestazioni energetiche di un edificio. Oggi la classe energetica — da G (la più bassa) ad A4 (la più alta) — incide in modo diretto sul prezzo di mercato, sulla commerciabilità e persino sull’accesso ai finanziamenti e agli incentivi. Secondo i dati ENEA e Nomisma, un immobile in classe A o B può valere fino al 20–30% in più rispetto a uno identico in classe G e viene venduto o affittato in tempi mediamente più brevi del 40%. La transizione energetica, quindi, non è solo una sfida ambientale ma anche una nuova forma di investimento economico

Cosa misura la certificazione energetica e perché è così importante 

L’Attestato di Prestazione Energetica è un documento tecnico redatto da un professionista abilitato (ingegnere, architetto o tecnico certificatore) che sintetizza le prestazioni energetiche di un edificio o di una singola unità immobiliare. L’APE riporta: 

  • la classe energetica (da A4 a G), calcolata in base al fabbisogno annuo di energia primaria 
  • gli indici di prestazione energetica per riscaldamento, raffrescamento, acqua calda e illuminazione 
  • la quantità di energia da fonti rinnovabili utilizzata 
  • suggerimenti per migliorare l’efficienza 

Non è solo un adempimento burocratico: è un biglietto da visita energetico che comunica subito quanto un immobile è efficiente, quanto costa mantenerlo e quanto inquina. Con l’introduzione del decreto legislativo 48/2020, l’APE è diventato parte integrante della strategia nazionale per l’efficienza energetica, in linea con la Direttiva Europea “Case Green” (EPBD), che impone obiettivi precisi di riqualificazione del patrimonio edilizio entro il 2030. 

Come la classe energetica influenza il valore di mercato 

L’impatto della classe energetica sul valore degli immobili è ormai tangibile. Le ricerche evidenziano per esempio che gli edifici in classe A o B registrano una crescita media dei prezzi del 25% nell’ultimo quinquennio. Al contrario gli immobili in classe F o G subiscono una svalutazione annua del 2–3%, dovuta ai maggiori costi di gestione e ai vincoli normativi futuri. Gli acquirenti tra i 30 e i 50 anni, più sensibili ai temi ambientali, dichiarano infatti che la classe energetica è tra i primi tre criteri di scelta, insieme alla posizione e alla qualità costruttiva. 

Inoltre, le banche stanno iniziando a premiare gli immobili efficienti con mutui “green”, che prevedono tassi di interesse ridotti per chi acquista o ristruttura in classi alte (A–B–C). Si tratta di un cambiamento profondo: l’efficienza non è più un optional, ma un fattore strutturale del valore immobiliare

Le cause della trasformazione del mercato immobiliare 

Tre fattori principali stanno determinando questa svolta: 

  1. le direttive europee. La nuova proposta di Energy Performance of Buildings Directive (EPBD) prevede che entro il 2030 tutti gli edifici residenziali raggiungano almeno la classe E, e la classe D entro il 2033. Gli immobili non conformi potrebbero essere penalizzati in termini di vendita o locazione. 
  1. I costi energetici crescenti. Dopo la crisi energetica del 2022, le famiglie e le imprese hanno compreso quanto l’efficienza incida sui bilanci. Un’abitazione in classe A consuma fino al 70% in meno di energia rispetto a una in classe G. 
  1. La sensibilità ambientale e sociale. La sostenibilità è ormai un valore culturale condiviso. Comprare o abitare in un edificio efficiente significa contribuire alla riduzione delle emissioni e migliorare la qualità della vita. 

La certificazione APE come leva di trasparenza e fiducia 

La diffusione delle certificazioni energetiche ha avuto anche un impatto positivo sul livello di trasparenza del mercato immobiliare. Oggi acquirenti e inquilini possono confrontare facilmente le prestazioni di diversi immobili e stimare i futuri costi di gestione. Per i proprietari, invece, l’APE è un documento di garanzia: testimonia che l’immobile rispetta gli standard previsti e può beneficiare di incentivi o agevolazioni fiscali. Anche le agenzie immobiliari e gli amministratori di condominio ne traggono vantaggio, potendo comunicare in modo più chiaro e affidabile i punti di forza di un edificio. 

La certificazione, insomma, non è solo un obbligo normativo, ma uno strumento di marketing immobiliare

Verso un mercato immobiliare “green” 

La tendenza è chiara: il futuro dell’immobiliare sarà verde, digitale e circolare. Le nuove costruzioni puntano già a standard NZEB (Nearly Zero Energy Building), mentre la riqualificazione del patrimonio esistente diventa una priorità strategica. Gli edifici saranno quindi sempre più valutati non solo in base alla posizione o all’estetica, ma anche alla quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili, alla resilienza climatica e alla smart readiness, ovvero la capacità di adattarsi alle esigenze degli utenti grazie a sistemi di automazione e monitoraggio. 

Gli investitori, le banche e le assicurazioni stanno già orientando i propri portafogli verso immobili con alte performance energetiche, considerati meno rischiosi e più redditizi nel lungo periodo. 

Nonostante i progressi, il percorso verso un parco immobiliare completamente efficiente è ancora lungo. Le sfide principali riguardano la scarsa consapevolezza di molti proprietari, la complessità burocratica nell’accesso agli incentivi e la necessità di formazione tecnica per amministratori e professionisti. Sarà perciò fondamentale favorire una maggiore educazione energetica, semplificare le procedure e promuovere modelli di collaborazione tra enti pubblici, imprese e cittadini. 

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