La riqualificazione dell’edilizia europea non può fare a meno del retrofit, per rigenerare il patrimonio edilizio senza demolire.
Negli ultimi anni, il concetto di retrofit edilizio è diventato sempre più centrale nel dibattito sulla sostenibilità, l’efficienza energetica e la resilienza degli edifici esistenti. In un contesto di crisi climatica, costi energetici in aumento e urgenza di riduzione delle emissioni di CO₂, il retrofit rappresenta infatti una delle strategie più efficaci per rigenerare il patrimonio immobiliare senza ricorrere alla demolizione e ricostruzione. Ma di cosa si tratta esattamente?
Cos’è il retrofit edilizio?
Il termine retrofit (dall’inglese “to retrofit”, cioè “aggiornare qualcosa di esistente”) si riferisce all’intervento di adeguamento e miglioramento di edifici già costruiti. L’obiettivo è duplice: da un lato migliorare le prestazioni energetiche, ambientali e funzionali dell’edificio, dall’altro preservarne il valore storico, architettonico o culturale.
Gli interventi di retrofit possono riguardare:
- efficienza energetica: isolamento termico, sostituzione di infissi, installazione di pompe di calore, pannelli solari, sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC)
- sicurezza strutturale: adeguamenti antisismici, consolidamenti, rinforzi
- sostenibilità ambientale: riduzione dei consumi idrici, utilizzo di materiali riciclati, gestione delle acque piovane
- digitalizzazione: installazione di sensori, sistemi di monitoraggio e controllo remoto, smart building technologies
- accessibilità e comfort: adeguamenti per persone con disabilità, miglioramento dell’acustica e del microclima interno
Perché è importante?
Il parco edilizio europeo è in gran parte obsoleto: circa l’85% degli edifici è stato costruito prima dell’introduzione di normative energetiche moderne. In Italia, oltre il 70% degli edifici residenziali risale a prima del 1976, anno in cui vennero introdotte le prime norme sull’efficienza energetica.
Un retrofit ben progettato può ridurre i consumi energetici fino al 70-80%, contribuendo non solo alla lotta contro il cambiamento climatico, ma anche alla riduzione delle bollette e al miglioramento del comfort abitativo. Inoltre, può valorizzare immobili spesso trascurati, creando nuove opportunità economiche e sociali.
Le principali tipologie di retrofit
Esistono diversi approcci al retrofit edilizio, spesso combinati tra loro in funzione delle caratteristiche specifiche dell’edificio:
- Retrofit energetico passivo: interventi su involucro edilizio, come l’isolamento delle pareti, dei tetti e dei solai, la sostituzione dei serramenti, la correzione dei ponti termici.
- Retrofit energetico attivo: installazione o ammodernamento degli impianti (riscaldamento, raffrescamento, produzione ACS), integrazione di fonti rinnovabili come fotovoltaico e solare termico.
- Retrofit strutturale: adeguamenti antisismici, rinforzi con materiali innovativi come fibre di carbonio o compositi, consolidamenti delle fondazioni.
- Retrofit digitale (smart retrofit): impiego di tecnologie intelligenti per la gestione energetica, il controllo da remoto, l’ottimizzazione dei consumi.
- Retrofit sostenibile o circolare: uso di materiali a basso impatto ambientale, soluzioni progettuali per il riuso di componenti edilizi, approccio life-cycle oriented.
Novità normative e incentivi
Negli ultimi anni, il retrofit ha beneficiato di un contesto normativo favorevole, sia a livello nazionale che europeo. Le principali novità riguardano la Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive). Nel 2024, l’Unione Europea ha approvato una nuova versione della Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, che introduce obiettivi vincolanti di ristrutturazione per gli edifici meno performanti. Entro il 2030, tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E, e la classe D entro il 2033.
Tra i punti salienti ci sono:
- introduzione del Passaporto di ristrutturazione per ogni edificio
- obbligo di ristrutturazioni profonde (deep retrofit) in caso di vendita o affitto
- promozione della ristrutturazione a tappe con soluzioni scalabili
In Italia, inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato fondi significativi alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico e residenziale, con attenzione particolare a scuole, ospedali e case popolari. Sono previste misure per semplificare le procedure autorizzative e incentivare l’uso di tecnologie innovative.
Dopo il ridimensionamento del Superbonus 110%, infine, il governo italiano ha introdotto nuove forme di detrazione fiscale meno onerose per lo Stato ma più mirate:
- Bonus Ristrutturazioni (50%) per interventi generali, valido fino al 2025
- Ecobonus (65%) per interventi su impianti e involucro
- Bonus Casa Green rivolto a chi acquista immobili in classe A o B
- Nuovo credito d’imposta per la digitalizzazione, per l’adozione di sistemi smart negli edifici
Innovazioni tecnologiche nel retrofit
Il settore del retrofit sta beneficiando di numerose innovazioni, che ne aumentano l’efficacia e riducono i tempi e i costi di intervento:
- materiali isolanti innovativi: aerogel, materiali bio-based (canapa, sughero, fibra di legno), isolanti riflettenti
- tecnologie off-site e prefabbricate: facciate modulari, pannelli prefabbricati per cappotti termici, che accelerano i tempi di cantiere
- digital twin e BIM: modellazione dell’edificio esistente in 3D per progettare e monitorare gli interventi
- energia integrata: pompe di calore a ciclo reversibile, sistemi ibridi, impianti fotovoltaici con accumulo
- domotica e building automation: sensori per monitoraggio in tempo reale, algoritmi di apprendimento per ottimizzare i consumi
Le sfide del retrofit
Nonostante le numerose opportunità, il retrofit comporta alcune sfide:
- vincoli normativi e urbanistici, specialmente in edifici vincolati o nei centri storici
- costi iniziali elevati, anche se ammortizzabili nel tempo, che rappresentano una barriera per molte famiglie
- competenze professionali, dato che servono tecnici qualificati in grado di gestire la complessità degli interventi
- Rischio di interventi superficiali, come i cosiddetti “cappotti estetici” che non risolvono le criticità strutturali
Una corretta diagnosi energetica, strutturale e funzionale è fondamentale per progettare un retrofit efficace e duraturo.











