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Automazione domestica il futuro della smart home

Automazione domestica: il futuro della smart home

La domotica si sta preparando a portare a compimento l’automazione della sfera domestica, a vantaggio dell’essere umano e dell’ambiente.

Tra le opportunità più avveniristiche che il digitale e l’Internet of Things offrono ai comuni cittadini c’è la possibilità di automatizzare interamente le tecnologie di casa. Di domotica a building automation si sente parlare sempre di più, tanto che chiunque ha ormai una vaga idea di che cosa siano uno smart speaker o un impianto di sicurezza intelligente. Eppure l’esplorazione delle possibilità offerte dal digitale quanto a completa automazione domestica è solo agli inizi. Cos’è l’automazione in ambito smart home? Qual è il futuro del settore?

Cos’è l’automazione?

Il progresso tecnologico dell’essere umano può essere letto come un graduale affinamento delle tecniche di automazione. Un tentativo di rendere sempre meno necessari gli interventi dell’uomo nei procedimenti più varî, sfruttando la meccanica e l’elettronica perché siano i macchinari a occuparsene. Dall’azione diretta dell’uomo si è passati alle leve, ai pulsanti, al touch, ai controlli vocali, accompagnati da una “semplice” supervisione umana del lavoro dei macchinari.

Esistono diversi tipi di automazione a seconda dell’area di competenza e del loro livello:

  • automazione di base, che semplifica e centralizza le attività di routine, compiti semplici e ripetitivi resi automatici grazie alla digitalizzazione
  • automazione dei processi, che gestisce i processi aziendali donando loro uniformità e trasparenza grazie a software dedicati e app aziendali
  • integrated automation, che consiste nella capacità delle macchine di imitare gli umani nello svolgimento di determinati compiti, ripetendo azioni sulla base delle regole predefinite dagli esseri umani e interagendo tra loro in sistema
  • automazione tramite intelligenza artificiale, la più avanzata, che consente invece alle macchine di imparare a prendere decisioni in base a situazioni passate che hanno incontrato e analizzato, mimando i processi cognitivi (e non solo le azioni) degli esseri umani. Rappresenta, tra le altre cose, il futuro dell’automazione domestica.

L’automazione domestica

Le origini dell’automazione domestica si può far risalire all’inizio del ‘900, quando nelle case delle famiglie più abbienti cominciano a comparire i primi elettrodomestici autonomi. Ma non si può parlare di smart home almeno fino agli anni ’60, quando vengono sviluppati i primi dispositivi intelligenti della storia. Sono l’Echo IV, che produceva liste della spesa, controllava la temperatura e gestiva accensione e spegnimento degli elettrodomestici, e il Kitchen Computer, che memorizzava ricette. Furono però, negli anni ’70, l’introduzione dei microprocessori e lo sviluppo del protocollo di comunicazione per dispositivi elettronici X10 a diffondere gli elettrodomestici e a stabilire le basi per la moderna domotica, portata alla ribalta nel 1996 da The Clapper, interruttore azionabile battendo le mani, e nel 1998 dalla Millennium House, una casa-esposizione totalmente automatizzata.

Attualmente l’automazione domestica dipende da un sistema domotico, che, in genere, collega i dispositivi a un hub centrale di controllo integrato. L’interfaccia utente per la gestione del sistema e dei dispositivi connessi consiste in terminali a parete, tablet, applicazioni per smartphone o software accessibili e governabili anche da remoto tramite Internet. Tale sistema consente perciò di monitorare e/o controllare impianti, apparecchi e dispositivi domestici, come illuminazione, climatizzazione, elettrodomestici, intrattenimento e sicurezza, creando un ecosistema intelligente e automatizzato. A maggior ragione nel caso in cui siano presenti sensori che raccolgono dati su quanto succede in casa.

Il futuro dell’home automation

Oggi il terreno è perciò maturo per una massiccia diffusione della domotica e dell’automazione domestica, grazie all’abbassamento del costo dei sistemi domotici, all’aumento della consapevolezza e delle competenze delle persone in materia e alla spinta di motivazioni forti come il risparmio energetico ed economico che l’automazione può garantire. A tal proposito, la twin transition verde e digitale ha l’obiettivo di promuovere una decarbonizzazione delle attività umane in cui la digitalizzazione è al servizio della sostenibilità. Un orizzonte che nell’edilizia green si traduce con la diffusione di sistemi di home e building automation. Tecnologie in grado di sfruttare l’intelligenza delle macchine per efficientare i nostri ambienti domestici e permetterci di risparmiare.

Al momento, tuttavia, le persone stentano ancora a lasciare interamente in mano alle macchine il governo di casa. Preferiscono le funzioni di controllo da remoto o di programmazione offerte dalla domotica piuttosto che l’affidamento alla piena automazione delle loro azioni. La riluttanza è motivata dalla scarsa fiducia nella capacità del sistema di mediare tra ottimizzazione dei consumi e comfort degli abitanti.

Proprio sul fronte della piena home automation si sta muovendo la domotica, sfruttando l’intelligenza artificiale per rendere le macchine in grado non solo di rispondere in maniera predeterminata a certi stimoli esterni, ma anche di imparare da ciò che succede accanto a loro proprio come farebbe un essere umano. Sfruttando algoritmi di machine learning e interagendo con l’ambiente e le persone tramite sensori che catturano grandi quantità di dati, un sistema domotico potrebbe perciò presto essere in grado di amministrare in autonomia qualunque tecnologia di casa senza richiedere l’intervento umano, nemmeno quello vocale.

Qualche esempio pratico

Ecco un elenco dei principali impianti, dispositivi e apparecchi che potrebbero essere integrati in un sistema di automazione domestica:

  • impianto di climatizzazione: riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC)
  • termostato smart
  • illuminazione (lampade, lampadine e interruttori)
  • elettrodomestici, integrati con contatore intelligente per ottimizzare il loro impiego di energia e in grado di assolvere al meglio le loro funzioni senza l’intervento dell’uomo
  • impianti di sicurezza per la videosorveglianza e la gestione degli accessi
  • rilevatori di perdite, di fumo o di guasti
  • controllo della qualità dell’aria
  • robot domestici
  • domotica per anziani e persone con disabilità
  • domotica per il monitoraggio e la cura di bambini e animali domestici
  • smart shower
  • stiro e piegamento della biancheria o rifacimento del letto
  • dispositivi di controllo vocale come Amazon Alexa o Google Home per gestire tutti i macchinari integrati nel sistema

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