Agcom fa chiarezza sulle norme per la realizzazione della fibra ottica in condominio: un grande passo verso la digitalizzazione in accordo con gli obiettivi UE.
Come si può pensare di digitalizzare l’edilizia, e la nostra vita quotidiana in generale, senza avere innanzitutto a disposizione una connessione internet stabile e veloce? Non si può. Ecco perché la Commissione europea ha aggiornato i propri obiettivi in merito, chiedendo non solo che entro il 2025 tutte le case, site sia in aree urbane che in aree rurali, vengano raggiunte dalla fibra ottica. Ma anche che entro il 2030 siano tutte servite da una copertura VHCN (Very High Capacity Network) a 1 Gbps. Nell’ambito di questo invito dell’UE, l’Agcom ha adottato Linee Guida per la realizzazione di reti in fibra ottica in condominio.
Secondo il rapporto 2021 Market Panorama di FTTH Council Europe, nel 2020 l’Italia ha accelerato la diffusione della fibra ottica, ma rimane sest’ultima in Europa, con una penetrazione pari al 5,9%. FTTH (Fiber to the Home) e FTTB (Fiber to the Building) sono le tipologie di infrastrutture per la fibra ottica su cui l’UE ha deciso di puntare nell’ambito del Digital Compass 2030, una bussola per la digitalizzazione del continente entro il 2030.
La fibra ottica in condominio
A ostacolare il completamento delle infrastrutture per la realizzazione della fibra ottica in condominio è stata finora l’ignoranza del quadro normativo. Le Linee Guida di Agcom intervengono su questo fronte, chiarendo i limiti e le finalità delle norme per evitare contenziosi basati sulla loro scarsa conoscenza. La realizzazione delle infrastrutture necessarie, infatti, comporta diverse tipologie di interventi anche nelle parti comuni dell’edificio, per assicurare il passaggio di fili, cavi, tubature, elementi di rete e supporti.
Sono 4 gli articoli delle Linee Guida, ognuno dedicato a un aspetto o a un attore degli interventi:
- l’Articolo 1 si rivolge agli operatori, istruendoli relativamente al corretto svolgimento delle attività di installazione della fibra ottica. In particolare, li invita a utilizzare, se già presente e a norma, l’impianto multiservizio, per evitare duplicazioni e interventi inutili. Ma anche a metterlo a disposizione ad altri operatori che ne facessero richiesta.
- Nell’Articolo 2 chiarisce le modalità di richiesta di accesso alla proprietà, per facilitare l’interazione tra condominio e operatori. Per esempio, per procedere con lavori nelle parti comuni dello stabile non sarà necessario convocare l’assemblea.
- L’Articolo 3 dà indicazioni sui prezzi per l’accesso all’impianto multiservizio da parte degli operatori, se già presente nel condominio. La cessione avverrà in particolare in modalità IRU, tramite cessione di diritti d’uso all’operatore per un certo numero di anni.
- Nell’Articolo 4 si chiariscono le modalità di risoluzione di eventuali controversie tra le parti nate da un mancato accordo sulle Linee Guida.
«Il provvedimento adottato dall’Autorità rappresenta un importante passo in avanti nella direzione della piena e rapida infrastrutturazione del Paese in linea con gli obiettivi di connettività e trasformazione digitale nazionali ed europei», ha dichiarato il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella.
Il decennio digitale UE
Le Linee Guida sono, dunque, parte di una serie di iniziative volte a semplificare la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla diffusione della fibra ottica, nell’ambito degli obiettivi strategici individuati dalla Commissione Europea nel Digital Compass 2030. Quest’ultimo consiste in una bussola che sappia guidare l’UE all’interno del suo decennio digitale in base a 4 punti cardinali:
- Competenze. Le cosiddette TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) dovranno prevedere entro il 2030 almeno 20 milioni di specialisti. Almeno l’80% della popolazione dovrà invece possedere competenze digitali di base.
- Infrastrutture. Sarà necessario investire sulla connettività, diffondendo la fibra ottica FTTH o FTTB 1 Gbps, aumentando la produzione di semiconduttori all’avanguardia, creando 10mila nodi periferici sicuri e sostenibili e sviluppando il primo computer con accelerazione quantistica.
- Imprese. Anche le aziende dovranno imbracciare la digital transformation. In particolare, almeno il 90% delle PMI dovrà raggiungere un livello di intensità digitale di base e il 75% dovrà utilizzare cloud, IA e Big Data.
- Servizi pubblici. Entro il 2030 il 100% dei servizi pubblici fondamentali dovrà essere erogato online. Tutti i cittadini dovranno inoltre avere accesso alla propria cartella clinica e almeno l’80% dovrà utilizzare l’ID digitale.
Perché questi obiettivi possano essere raggiunti, sarà importante definire traiettorie precise, fissare parametri e sviluppare sistemi di monitoraggio (come il DESI, l’indice di digitalizzazione dell’economia e della società), promuovere progetti multinazionali e fissare un quadro di governance congiunta. L’UE chiede inoltre che il 20% dei fondi erogati nell’ambito del Next Generation EU sia destinato proprio alla digitalizzazione. L’Italia è allineata, prevedendo nel PNRR quasi 50 miliardi (dei 235 a disposizione) per la missione di “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”.