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Elettrificazione dei consumi: quali vantaggi?

La transizione energetica non può prescindere dall’elettrificazione dei consumi. Ecco perché.

Quando si parla di transizione energetica verso fonti rinnovabili si dà troppo spesso per scontato un passaggio fondamentale nella costruzione di un futuro verde e smart per il settore dell’energia: l’elettrificazione dei consumi. Le fonti rinnovabili infatti alimentano in modo sostenibile le attività umane principalmente grazie all’energia elettrica pulita che producono. Ragionando per sommi capi, dunque, se l’800 può essere considerato il secolo del carbone e il ‘900 il secolo del petrolio, allo stesso modo il nostro secolo ambisce a diventare il secolo dell’elettricità. E non c’è altra scelta se si desidera rispettare gli obiettivi climatici fissati per il 2030 e il 2050. Ma cosa significa che i consumi devono essere elettrificati?

Transizione energetica ed elettrificazione

Oggi per “elettrificazione dei consumi” si intende il progressivo aumento nell’utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili per alimentare servizi e attività umane. L’elettricità sostituisce nella stragrande maggioranza dei casi i combustibili fossili, configurando il passaggio dagli uni all’altra come una transizione in ottica di una maggiore sostenibilità del settore energetico e di conseguenza di tutti i settori alimentati da energia pulita.

L’elettrificazione non può dunque prescindere dal passaggio alle fonti rinnovabili a emissioni zero, oggi competitive anche dal punto di vista economico e perciò pronte a diffondersi su larga scala. Le più consolidate, come l’idroelettrico, sono oggi affiancate da altre in rapido sviluppo, come l’eolico e il fotovoltaico, e da altre di cui si son appena intuite le possibilità, come nello sfruttamento dell’energia delle onde e delle maree.

E insieme alla natura delle fonti energetiche sta cambiando anche la struttura della filiera energetica, dalla produzione alla distribuzione. Il modello tradizionale basato su poche grandi centrali sta lasciando il posto a numerosi piccoli impianti dislocati in modo più capillare, che possono essere gestiti dagli stessi consumatori. Questi sono infatti in grado di produrre energia per il proprio uso ma anche per reimmetterla in rete, in un sistema completamente decentralizzato.

Non solo, la rivoluzione verde dell’energia va di pari passo con una rivoluzione tecnologica basata principalmente sul digitale che rende molto più efficace la rete. In termini di trasmissione e distribuzione, la transizione energetica è infatti caratterizzata da reti digitalizzate. Smart grid in grado di gestire nuovi flussi multidirezionali e garantire che il sistema risulti sia affidabile che flessibile, per bilanciare i picchi di domanda o di offerta.

Completa necessariamente la triade su cui si basa il nuovo modello l’elettrificazione dei consumi finali. Un tassello che si aggiunge alla generazione di energia da fonti rinnovabili e alla digitalizzazione delle reti creando un paradigma resiliente, efficiente e green. Un modello in grado di apportare un concreto miglioramento dal punto di vista ambientale, economico, sociale e della comodità di gestione e approvvigionamento.

Le prospettive dell’elettrificazione dei consumi

Queste nuove reti sono perciò una condizione necessaria sia per l’efficientamento che per la decarbonizzazione dei settori più disparati. Tra questi spiccano per importanza e per livello di elettrificazione i trasporti, la climatizzazione degli edifici e la produzione industriale. In questi settori si stima che la quota dei consumi energetici forniti dall’elettricità possa salire dalla media del 17% del 2015 al 46% del 2050. Almeno secondo il rapporto Electrify Italy, pubblicato dalla Fondazione Enel in collaborazione con l’Energy Center del Politecnico di Torino e il Massachusetts Institute of Technology.

Nei tre settori evidenziati, grazie all’elettrificazione, le emissioni di gas serra saranno perciò ridotte del 68% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2015. Non solo: secondo The European House – Ambrosetti e A2A, elettrificando ed efficientando i consumi l’Italia potrebbe triplicare la propria autonomia energetica.

L’elettrificazione dei trasporti

Per quanto riguarda i trasporti, la nozione di mobilità sostenibile è ormai inscindibile da quella di mobilità elettrica. Le auto elettriche sono infatti in crescita esponenziale e si prevede che raggiungeranno l’83% del totale entro il 2050. Gli ostacoli di natura tecnologica – la scarsa autonomia fornita dalle batterie e la lunghezza dei tempi di ricarica – sono stati infatti in gran parte eliminati. E il costo dei veicoli elettrici inizia a essere competitivo rispetto a quello dei veicoli alimentati con motori a combustione. Anche per effetto del divieto di vendita di questi ultimi introdotto dall’Unione Europea a partire dal 2035. Infine, la rete delle infrastrutture di ricarica, pubbliche e private, è sempre più estesa anche sulle strade extraurbane.

L’elettrificazione dei consumi in casa

La crescita nell’elettrificazione dei consumi domestici è persino maggiore e ambisce a eliminare dalle case di tutti i combustibili fossili. Caldaie elettriche, pompe di calore, piani cottura a induzione ed elettrodomestici vari alimentati con fonti rinnovabili sono le nuove armi della transizione energetica nell’ambito della smart home. Molti nuovi edifici vengono perciò progettati per essere completamente elettrici, in vista di un risparmio energetico, economico e di emissioni e di maggiori sicurezza e comfort degli abitanti. Sull’elettrificazione dei consumi finali si basa infatti anche la domotica, l’applicazione delle nuove tecnologie digitali per la gestione della casa.

L’elettrificazione dell’industria

L’elettrificazione dei consumi è una grande opportunità anche per i tradizionali settori produttivi dell’industria e dell’agricoltura. Il passaggio all’elettricità come vettore riduce infatti notevolmente l’intensità energetica dei processi industriali sia nelle grandi fabbriche che nelle piccole e medie imprese. Anche in questo caso, l’elettrificazione avanza di pari passo con le fonti rinnovabili, per esempio con l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli stabilimenti, accompagnati in alcuni casi da un sistema di accumulo di energia in grado di mitigare l’intermittenza della produzione dipendente dalle condizioni atmosferiche.

Come negli edifici residenziali, l’efficientamento energetico che si accompagna all’elettrificazione prevede l’installazione di apparecchi più avanzati per una più ampia varietà di usi. Ma implica anche servizi a valore aggiunto come le diagnosi energetiche, che valutano e individuano le modifiche più appropriate da implementare. Come nel caso delle smart home, il futuro è l’industria smart o 4.0, in cui il monitoraggio in tempo reale consente una gestione consapevole ed efficiente dei consumi.

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