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Colonnine di ricarica elettrica smart per edifici

Arrivano colonnine di ricarica elettrica smart pensate appositamente per i condomini e gli edifici residenziali, commerciali e industriali.

Spinto da ambiziose misure contro le emissioni di carbonio e da aiuti finanziari previsti dal Green Deal europeo, il mercato dei veicoli elettrici è in piena espansione in tutta Europa. Ci sono tuttavia ancora diversi freni alla diffusione dei veicoli elettrici tra l’autonomia delle batterie e la loro difficoltà di riciclarle. La scarsa diffusione di colonnine di ricarica veloce e il loro utilizzo sbagliato sono tra gli ostacoli principali e ne scoraggiano ancora l’acquisto. Ma una soluzione inizia a delinearsi: le colonnine di ricarica elettrica smart destinate agli edifici.

Abbiamo infatti meno di 13 anni di tempo per migliorare le cose, prima che nel 2035 scatti il bando alla vendita di veicoli a combustibili fossili confermato dal Parlamento europeo. Oggi questo genere di veicoli è ancora il più venduto, ma si prevede che il rapporto cambierà molto presto. Nel 2025 nel mondo un’auto nuova venduta su 5 sarà elettrica, nel 2030 2 su 5, nel 2035 5 su 5 in Europa e nel 2040 anche nel mondo. Ora non ci resta che preparare il terreno per la mobilità elettrica di domani e garantire che le nostre infrastrutture di ricarica soddisfino una domanda che sta per crescere in modo esponenziale.

Una panoramica

Una paura comune tra gli scettici rispetto ai veicoli elettrici, come abbiamo detto, è quella di non poter coprire lunghe distanze senza fermarsi per ricaricare. Magari dovendo attendere prima che qualcun altro completi la ricarica, o, peggio, di rimanere senza energia in mezzo al nulla. La sfida del decennio è perciò di riuscire a diffondere in modo capillare dentro e soprattutto fuori dai centri abitati colonnine di ricarica elettrica veloce che consentano a tutti i possessori di EV (Electric Vehicles) di ricaricare i veicoli in breve tempo.

Gli ultimi numeri di vendita, in ogni caso, non mentono. Nel 2020 sono stati venduti in Europa più del doppio dei veicoli elettrici venduti nel 2019. A guidare la classifica per numero di veicoli elettrici venduti rispetto al totale di autovetture in circolazione sono Norvegia (18,1%), Islanda (5,5%), Svezia (3,7%) e Paesi Bassi (3,2%). Gli stessi paesi, non a caso, offrono anche abbastanza punti di ricarica veloce da non scoraggiare gli utenti nell’acquisto. L’Europa, in media, offriva nel 2021 cinque punti di ricarica veloce ogni 100 km.

Le colonnine in Italia

Secondo Motus-E, in Italia sono oltre 30mila i punti di ricarica, con più di 15mila colonnine in oltre 12mila luoghi diversi. Dal 2019 il numero è cresciuto del 288% e quasi 3mila punti sono stati aggiunti tra aprile e giugno del 2022. Un’accelerazione senza pari nel facilitare la diffusione della mobilità elettrica. L’11,5% del totale non è tuttavia utilizzabile per diversi motivi, tra i quali il mancato allacciamento delle infrastrutture alla rete. Inoltre, la distribuzione delle colonnine è molto irregolare, con il 57% concentrato al Nord, il 23% al Centro e il 20% al Sud. La Lombardia ne ospita il 17%, seguita da Piemonte (11%) Lazio (10%) ed Emilia Romagna (10%).

Questi numeri significano in ogni caso che a oggi esistono abbastanza colonnine per soddisfare l’esigenza degli utenti, ma date le previsioni di crescita del settore dovranno tenere il passo nei prossimi anni. Sarà in particolare da potenziare la presenza di colonnine in autostrada, che oggi sono solo 235, delle quali 151 con ricarica veloce o ultraveloce: 2 punti di ricarica ogni 100 km. Saranno infatti soprattutto necessarie colonnine con ricarica elettrica veloce per supportare i viaggi a lunga distanza e ridurre i tempi, consentendo a più conducenti di utilizzare e condividere i punti di ricarica. Tra i 30mila punti oggi presenti in Italia, infatti, la stragrande maggioranza è a ricarica lenta:

  • fino a 7 kW 14%
  • 7-43 kW 78%
  • 43-50 kW 4%
  • 50-150 kW 2%
  • più di 150 kW 2%

Le colonnine di ricarica per edifici

Se si desidera infittire la presenza di colonnine non c’è comunque opzione migliore che incoraggiarne l’installazione direttamente nelle case, nei condomini o nelle aziende. Esiste già una clausola nel Superbonus 110% che consente di ottenere rimborsi per il posizionamento di punti di ricarica condominiali e Regione Lombardia ha pubblicato un bando per incentivarlo nelle PMI.

Gli edifici saranno particolarmente importanti per l’elettrificazione della mobilità perché potranno offrire colonnine comode e accessibili, per esempio per la ricarica notturna. Secondo un report di Bloomberg, infatti, entro il 2030 il 70% delle ricariche avverrà proprio presso edifici commerciali, industriali e residenziali. E c’è chi si sta già impegnando a sviluppare soluzioni ad hoc, semplici da installare, da utilizzare e da manutenere. I moderni sistemi di monitoraggio smart minimizzano inoltre i problemi di gestione, gli squilibri nell’apporto di corrente e naturalmente i costi.

A proposito di costi, per le soluzioni condivise – cioè non installate nel garage di casa a uso personale – sarà necessario trovare il modo di dividere adeguatamente le spese tra gli utenti. Per i terminali di ricarica condivisi in condominio, per esempio, un lettore Rfid potrebbe identificare ogni singolo utente e registrarne gli esatti consumi energetici, esportando periodicamente report e permettendo all’amministratore di suddividere correttamente i costi per ogni appartamento.

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