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Autoconsumo solare: scopriamo i vantaggi

Autoconsumo solare: scopriamo i vantaggi

Raggiungere l’autosufficienza energetica non è più un’utopia, grazie all’autoconsumo solare collettivo e alle comunità energetiche rinnovabili.

Negli ultimi anni, l’aumento dell’autoconsumo solare ha visto i pannelli solari diventare una caratteristica comune nei paesaggi urbani e rurali di tutto il mondo. Il boom di questo tipo di autoconsumo, che ha un ruolo primario anche nella lotta al cambiamento climatico, è il risultato di progressi tecnologici, diminuzione del prezzo dei componenti necessari per questi impianti, riduzione della burocrazia e incentivi, ma anche della promessa di una maggiore sicurezza energetica e di minori spese in bolletta. Ecco di cosa si tratta.

Cos’è l’autoconsumo solare?

L’autoconsumo di energia rinnovabile fotovoltaica è un modello economico in cui l’edificio utilizza l’energia solare autoprodotta per il proprio fabbisogno elettrico. Agisce quindi sia come produttore che come consumatore o prosumer. Per la precisione, l’energia generata dal fotovoltaico viene consumata istantaneamente mentre viene prodotta. I pannelli solari fotovoltaici si stanno diffondendo in maniera esponenziale grazie al fatto che sono sempre meno costosi e più efficienti. Ciò significa che sempre più edifici possono contare su un’alimentazione elettrica rinnovabile diretta, che soddisfa parzialmente o interamente il loro fabbisogno energetico.

A misurare la quota di elettricità consumata sul totale prodotto è l’indice di autoconsumo, rapporto tra produzione fotovoltaica e quota di produzione consumata dalle utenze. Questo rapporto può essere un valore compreso tra 0% e 100%: 100% significa che tutta l’energia prodotta viene consumata dai carichi mentre una percentuale inferiore significa che parte della produzione fotovoltaica non viene consumata localmente. In tali casi, l’eccedenza fotovoltaica viene potenzialmente immessa nella rete, dove può essere valorizzata nell’ambito di diversi schemi economici, come lo scambio sul posto, la fatturazione netta o l’acquisto a titolo definitivo dell’elettricità fotovoltaica.

Non è dunque necessario disconnettersi dalla rete per utilizzare l’elettricità autoprodotta, anzi. Sincronizzando l’impianto fotovoltaico con la rete l’impianto elettrico può essere alimentato da entrambi. A tal proposito, perché la gestione dell’energia solare sia ottimale nell’ambito di un regime di autoconsumo, è bene installare un contatore bidirezionale. Si tratta di un apparecchio che misura da una parte l’elettricità ceduta alla rete in caso di sovrapproduzione da parte del sistema fotovoltaico e dall’altra l’elettricità prelevata dalla rete nel caso in cui quella prodotta dal sistema non riesca a soddisfare il fabbisogno. Ciò comporta anche che quando gli elettrodomestici sono accesi i pannelli iniziano a trasferire automaticamente a essi l’energia prodotta, mentre quando gli elettrodomestici sono spenti l’energia prodotta è direttamente immessa in rete.

Come massimizzare l’autoconsumo?

Se nessuno può utilizzare l’elettricità prodotta dall’impianto durante il giorno, però, ci sono comunque diversi approcci e tecnologie che permettono di assicurarsi che l’energia solare sia destinata all’autoconsumo e non ceduta alla rete: la limitazione della produzione di energia FV, lo stoccaggio, lo spostamento del carico…

Dotare l’impianto di un sistema di accumulo, in particolare, è una scelta saggia quando si decide di optare per l’autoconsumo solare. In tal caso infatti l’energia in eccesso prodotta non viene ceduta alla rete, ma immagazzinata da un accumulatore e utilizzata nei momenti di carenza, come quando fa buio. È vero che l’autoproduzione di energia elettrica da fotovoltaico potrebbe aprire spiragli di guadagno dei privati dalla vendita dell’energia prodotta in eccesso alla rete. Ma l’autoconsumo dovrebbe essere principalmente volto a permettere a chi lo pratica di raggiungere autonomia energetica e non a guadagnare dall’immissione in rete.

Un’altra componente indispensabile per massimizzare l’indice di autoconsumo, ma anche l’efficienza della produzione e del consumo di energia è una gestione smart sia dell’energia stessa che degli elettrodomestici di casa. I sistemi e le tecnologie domotici che la consentono sono di varia natura. Ciò che li accomuna è che permettono di monitorare e programmare, anche da remoto, tutti i dispositivi coinvolti.

Infine, è fondamentale prestare attenzione alle abitudini quotidiane che potrebbero influenzare i consumi energetici, evitando il consumo sconsiderato e concentrato negli stessi periodi della giornata. Potrebbe essere poi importante adottare nuove abitudini o effettuare interventi in casa sulla base dei dati di monitoraggio. Per esempio, staccare le spine quando gli elettrodomestici non sono in uso, impostare lo spegnimento di alcuni dispositivi che rimangono in standby automaticamente o programmare l’avvio del riscaldamento per raggiungere la temperatura desiderata al momento giusto della giornata. O ancora aumentare l’isolamento termico dell’involucro edilizio e sostituire apparecchi energivori.

Autoconsumo solare e comunità energetiche rinnovabili (CER)

Finora si è parlato di autoconsumo solare come di una scelta che può portare avanti un singolo nucleo famigliare o una singola azienda, a prescindere da cosa succede intorno. L’autoconsumo e l’autosufficienza energetica, tuttavia, sono due concetti che trovano la loro massima esplicazione nell’ambito di una comunità energetica. In questo contesto le carenze dell’autoconsumo individuale in vista del raggiungimento dell’autonomia energetica possono essere supplite dall’autoconsumo collettivo, ottenuto attraverso la condivisione dell’energia tra pari.

Delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) possono infatti fare parte soggetti di ogni genere, dai privati alle aziende agli enti pubblici alle industrie. Questi ultimi fanno rete per produrre e scambiare energia in modo da avvicinarsi il più possibile all’indipendenza energetica, sfruttando naturalmente fonti rinnovabili. Le comunità energetiche organizzano perciò azioni energetiche collettive e guidate dai cittadini, che assumono un ruolo di primo piano nel settore energetico e nella transizione che lo sta rivoluzionando. Contribuiscono inoltre ad aumentare l’accettazione da parte del pubblico dei progetti di energia rinnovabile e facilitano l’attrazione di investimenti privati. Allo stesso tempo, forniscono ovviamente vantaggi diretti ai cittadini, aumentando l’efficienza energetica, abbassando le bollette dell’elettricità e creando opportunità di lavoro a livello locale.

I vantaggi dell’autoconsumo

Scegliere l’autoconsumo solare collettivo è perciò la maniera migliore per ottenere contemporaneamente vantaggi su più fronti:

  • risparmio in bolletta e riparo da variazioni tariffarie
  • sicurezza energetica, grazie al fatto che offre una maggiore indipendenza dalla rete ma anche copertura di emergenza nel caso in cui l’impianto non produca abbastanza
  • sostenibilità ambientale, grazie alla natura rinnovabile dell’energia solare e al fatto che sia “a km 0”, prodotta e consumata nello stesso luogo
  • comfort domestico
  • nuovi posti di lavoro

L’investimento iniziale sarà perciò presto ripagato, senza contare la possibilità di approfittare di bonus e incentivi ad hoc. Questo è oltretutto un ottimo periodo per prendere la decisione di installare un impianto fotovoltaico domestico o aziendale. La tecnologia è infatti giunta a un buon livello di efficienza, il costo dei pannelli è in calo e l’aumento della concorrenza spinge le aziende a offrire prezzi sempre più competitivi.

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