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La Direttiva Case Green fissa gli step per la ristrutturazione del parco edilizio europeo in vista della carbon neutrality.

Direttiva Case Green: via libera dal Parlamento UE

La Direttiva Case Green fissa gli step per la ristrutturazione del parco edilizio europeo in vista della carbon neutrality.

Il Parlamento Ue ha dato il via libera definitivo alla Direttiva Case Green (Energy Performance of Buildings Directive), approvando nuovi standard per il settore con scadenze che vanno dal 2028 al 2050. L’adozione si inserisce negli sforzi compiuti dall’UE per guidare una transizione ecologica del costruito che permetta di rispettare l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

5,5 milioni di case da ristrutturare

Con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astensioni, la sessione plenaria del Parlamento europeo ha approvato l’accordo raggiunto il 7 dicembre 2023 per ridurre l’impatto ambientale del patrimonio edilizio europeo, responsabile di circa 40% del consumo energetico europeo e 36% delle emissioni di CO2. Dopo l’adozione della Direttiva Case Green da parte del Parlamento Europeo, basterà l’approvazione formale del Consiglio dei Ministri per dare attuazione alla legislazione.

Questo ulteriore passo verso la neutralità climatica porterà alla ristrutturazione di più di 5,5 milioni di edifici pubblici e privati ​​per renderli energeticamente più efficienti. Ai sensi della Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia, infatti, più di 500.000 edifici pubblici e circa 5 milioni di edifici privati con le prestazioni peggiori – oltre il 40% del parco edilizio – dovranno essere riqualificati.

La Commissione Europea aveva proposto la revisione della Direttiva Green Homes nel dicembre 2021. Dopo 2 anni, il 7 dicembre 2023, i colegislatori del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio, attenuando alcune parti della proposta per soddisfare le richieste di alcuni paesi membri, tra i quali l’Italia.

Dopo il via libera di gennaio dalla Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE) di Eurocamera, la maggioranza parlamentare ha confermato l’approvazione di obiettivi per alzare gli standard energetici nell’emiciclo di Strasburgo. Dal 2030, i nuovi edifici residenziali andranno costruiti per essere a zero emissioni (dal 2028 gli edifici pubblici). La Direttiva Case Green ribadisce anche che l’intero parco edilizio dovrà essere a impatto climatico zero entro il 2050.

Gli obiettivi a breve e lungo termine della Direttiva Case Green

La Direttiva Case Green fissa dunque nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni per gli edifici residenziali e non residenziali, compresi gli edifici utilizzati dalle autorità pubbliche, per ridurre progressivamente le emissioni di gas a effetto serra e il consumo di energia nel settore edilizio dell’UE e renderlo climaticamente neutro entro il 2050.

Le ristrutturazioni

Il testo approvato il 12 marzo dal Parlamento non include più obblighi di ristrutturazione dei singoli edifici sulla base di classi energetiche armonizzate. Stabilisce invece medie di riferimento per ciascuno Stato sull’intero patrimonio edilizio. Il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni sarà ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Per gli edifici residenziali l’obiettivo di riduzione del consumo energetico è del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. In queste percentuali verranno conteggiate le misure di ristrutturazione adottate a partire dal 2020 e una clausola aggiuntiva premierà gli Stati membri che hanno agito rapidamente.

La Direttiva Case Green prevede esenzioni per gli edifici storici e per quelli agricoli. I paesi membri stessi possono inoltre valutare di escludere edifici con valore architettonico o storico, edifici temporanei, chiese e luoghi di culto.

La transizione energetica rinnovabile

L’obbligo di dismettere le caldaie a combustibili fossili per la climatizzazione è stato posticipato al 2040. Cesseranno però entro il 2025 i sussidi per le caldaie autonome a combustibili fossili. Saranno tuttavia ancora possibili incentivi finanziari destinati agli impianti di riscaldamento che utilizzano una quantità “significativa” di fonti rinnovabili. Per esempio, quelli che abbinano caldaia e impianto solare termico o pompa di calore. Gli edifici pubblici e non residenziali “a seconda delle loro dimensioni” e tutti i nuovi edifici residenziali dovranno installare pannelli solari entro il 2030.

E ora?

L’attuazione delle norme della Direttiva Case Green dovrebbe iniziare nel 2026. Per i privati, in ogni caso, ​​non è previsto un obbligo universale per le ristrutturazioni edilizie a livello europeo. Bisognerà comunque attendere la definizione dei Piani nazionali, che prevedono una possibilità di intervento medio sugli edifici con target al 2030 e al 2035. I Paesi membri stabiliranno quindi standard minimi di prestazione energetica e decideranno quale livello di ristrutturazione sarà necessario e per quali edifici. Potranno quindi concentrarsi sugli edifici più vecchi oppure su quelli più grandi e più inquinanti.

Il governo deve a questo punto confrontarsi con gli attori della transizione, dalle parti sociali ai professionisti del settore, per predisporre il Piano nazionale, che andrà presentato all’UE già entro la fine del 2025.

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