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Il mercato europeo sarà popolato esclusivamente da prodotti ecologici: c’è l’accordo di Parlamento e Consiglio europeo.

Nuove norme per la progettazione ecocompatibile

Il mercato europeo sarà popolato esclusivamente da prodotti ecologici: c’è l’accordo di Parlamento e Consiglio europeo.

Quasi tutti i prodotti che transitano dal mercato europeo dovranno garantire una progettazione ecocompatibile. È quanto hanno stabilito alla fine del 2023 Parlamento e Consiglio europei in tema di ecodesign, in sede di revisione delle normative per l’ecodesign. Al momento si tratta solo di un accordo e il prossimo passo è la votazione in Eurocamera e nel Consiglio. Ma cos’è la progettazione ecocompatibile e come rivoluzionerà il rapporto tra oggetti e consumatori?

Cos’è la progettazione ecocompatibile?

L’ecodesign o progettazione ecocompatibile è sia un principio che un approccio e consiste nell’integrare criteri di tutela ambientale in ogni fase del ciclo di vita di un servizio o di un prodotto. L’obiettivo principale dell’ecodesign è quindi prevedere e ridurre al minimo gli impatti ambientali negativi della produzione, dell’utilizzo e dello smaltimento dei prodotti. Allo stesso tempo, mantiene alto il livello di qualità di un prodotto in base al suo utilizzo ideale. I principi dell’ecodesign sono stati formalmente pubblicati nel 2002 e possono essere reperiti nella norma ISO/TR14062, ma negli ultimi anni sono oggetto di un’attenzione e di una definizione sempre più specifiche nell’ottica della transizione ecologica verso un modello di sviluppo sostenibile.

La progettazione ecocompatibile fa infatti parte di un approccio globale chiamato “multi-step” o “multi-criterio”, che supporta l’intero ciclo di vita di un prodotto in una prospettiva di economia circolare risparmiando e riciclando al massimo le risorse naturali. Le fasi principali del life cycle di un prodotto sono:

  • estrazione e approvvigionamento delle materie prime
  • lavorazione e produzione
  • trasporto e distribuzione del prodotto
  • uso del consumatore
  • fine vita (recupero e riciclo)

A seconda della fase, è possibile individuare particolari criticità in termini di sostenibilità ambientale e quindi fissare obiettivi relativi da rispettare. Per esempio:

  • utilizzare meno materiali e risorse per la produzione
  • utilizzare materiali e risorse rinnovabili e ottenuti con il minimo impatto ambientale
  • diminuire il consumo energetico nelle fasi di produzione e distribuzione
  • produrre meno rifiuti e inquinamento possibile
  • semplificare il riutilizzo e il riciclaggio grazie a un design intelligente che semplifica lo smontaggio e la separazione delle parti (design for disassembly)

La svolta sostenibile del mercato europeo

L’obiettivo dell’UE è di popolare il mercato di prodotti sostenibili, ovvero non impattanti dal punto di vista ambientale ma anche più durevoli, riciclabili, salutari e affidabili, combattendo le minacce alla biodiversità, l’inquinamento ambientale e l’obsolescenza programmata. Ecco il perché della necessità di un regolamento preciso sulla progettazione ecocompatibile, sul cui testo il Parlamento e il Consiglio hanno già trovato un accordo. Sta ora alla Commissione Europea la definizione di requisiti specifici per ogni categoria di prodotto.

L’approccio è sistematico: praticamente tutti i prodotti che transiteranno sul mercato europeo dovranno rispettare standard in materia di ecodesign. Rimangono esclusi da questo specifico regolamento gli alimenti, i mangimi, i medicinali e gli organismi viventi. La priorità va ai prodotti più critici, come l’abbigliamento (indumenti e calzature), i prodotti chimici, le vernici e i detergenti, i metalli, su cui ci si concentrerà fin da subito.

I tessili e l’abbigliamento in particolare sono tra le categorie più regolamentate. Basti pensare che a partire da 2 anni dopo l’entrata in vigore del regolamento sarà vietato distruggere vestiti, calzature e accessori e sarà obbligatorio comunicare e motivare le quantità di prodotti scartati. Le PMI avranno sei anni di tempo. Chi beneficerà del nuovo regolamento, oltre all’ambiente e al clima, saranno i consumatori, che avranno accesso a prodotti di maggiore qualità e, ancora prima, a maggiori informazioni su di essi. Ogni prodotto avrà infatti un passaporto digitale che recherà tutte le informazioni utili al consumatore per fare acquisti consapevoli. I prodotti con i relativi passaporti saranno catalogati su un portale web pubblico gestito dalla Commissione.

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