Il Decreto Energia stanzia quasi 30 miliardi di euro per accelerare la transizione energetica dell’Italia.
Anche il Senato ha dato la sua approvazione al Decreto Energia, dopo il via libera al Consiglio dei ministri e alla Camera. 97 sì, contro 74 no e 2 astenuti, hanno garantito la trasformazione in legge. Il DL reca “disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia e il sostegno alle imprese a forte consumo di energia”. Affronta cioè da diversi punti di vista il tema della transizione e della sicurezza energetiche, facilitando la prima e garantendo la seconda anche alle famiglie a basso reddito.
Diverse le novità che introduce a favore di queste ultime, delle imprese energivore e nell’ambito di ricostruzioni post sisma o post alluvioni, per un totale di 27,4 miliardi di euro di investimenti che renderanno l’Italia un punto di riferimento nel campo dell’energia pulita.
Mercato libero e cittadini vulnerabili
9 milioni di utenti domestici che si trovano nel mercato tutelato dell’energia passeranno gradualmente al mercato libero. Nessuna proroga perciò per il mercato tutelato nel Decreto Energia, che garantiva tariffe fissate dallo Stato e non dalla libera concorrenza. Le tariffe relative alle bollette del gas sono decadute il 10 gennaio, quelle per le bollette dell’elettricità lo saranno a partire dal 1° aprile. Il Ministero ha però l’intenzione di istituire un tavolo che studi misure di passaggio graduali, che non danneggino gli utenti.
4,5 milioni di famiglie vulnerabili potranno comunque continuare a beneficiare di prezzi calmierati per l’energia elettrica. Inoltre, per le suddette famiglie titolari di social card verranno stanziati 100 milioni di euro per l’acquisto di carburante o di abbonamenti ai trasporti pubblici. Ma chi sono i cittadini vulnerabili? Sono i cittadini con disabilità, in condizioni di svantaggio economico, risiedenti in abitazioni di emergenza in seguito a calamità naturali e persone che hanno superato il 75°anno di età.
Il nucleare e le nuove energie
Al centro del Decreto Energia si trovano naturalmente le nuove fonti energetiche rinnovabili, protagoniste di diverse misure soprattutto nell’ambito dei settori energivori. Eccole di seguito:
- il geotermico sarà sfruttato nelle aree termali per produrre energia elettrica, sempre nel rispetto dell’integrità dell’area e senza modificare le caratteristiche delle acque
- sono previsti incentivi per le regioni che ospitano impianti di produzione di energia rinnovabile e che avviano interventi di riequilibrio ambientale e territoriale: 350 milioni di euro all’anno fino al 2032
- la produzione di energia a partire da fonti green sarà facilitata grazie a uno snellimento e a una semplificazione della burocrazia delle procedure di approvazione
- accesso semplificato alle agevolazioni destinate agli edifici danneggiati dal terremoto del 2016 in centro Italia
- agevolazioni per l’implementazione impianti di energia da fonti rinnovabili destinate soprattutto a imprese energivore come quella chimica, del vetro o tessile
Rispetto al nucleare, invece, il Decreto Energia dà più tempo agli enti locali non presenti della Carta nazionale delle aree idonee (CNAI) e al Ministero della Difesa per candidarsi a ospitare il “Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi”.
Riduzione dei combustibili fossili
La transizione energetica ha tra i suoi obiettivi primari l’abbandono dell’utilizzo di combustibili fossili. Per ridurre la dipendenza che ancora ci lega a essi e per emancipare l’Italia sempre più dall’approvvigionamento di energia dall’estero il decreto istituisce un fondo. Ogni anno dal 2024 al 2043 verranno stanziati 30 milioni di euro, gestiti dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali, che stabilirà gli importi da attribuire e ed erogherà le risorse.
Le implicazioni del Decreto Energia
Con la sua conversione in legge <oggi l’Italia è più forte nelle sfide climatiche>, ha commentato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. Una forza che deriva dall’aver preparato il terreno alla diffusione dell’energia rinnovabile, anche in ottica di sostenibilità sociale, cioè aumentando la sicurezza energetica del paese e soprattutto delle famiglie in difficoltà.
Anche le associazioni di categoria come Italia Solare e Anev apprezzano il Decreto Energia. In particolare grazie al fatto che elimina il contributo a carico degli operatori FER verso le regioni che promuovono le fonti di energia rinnovabile.