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I materiali biobased possono rappresentare il futuro della bioarchitettura, ma solo se prodotti in modo davvero sostenibile.

Materiali biobased per l’architettura del futuro

I materiali biobased possono rappresentare il futuro della bioarchitettura, ma solo se prodotti in modo davvero sostenibile.

Il cambiamento climatico da una parte e l’esaurimento delle risorse limitate della terra dall’altra hanno creato l’urgente necessità di trovare alternative praticabili alle materie prime non rinnovabili di origine fossile. I materiali biobased possono essere la soluzione al problema, ma solo se prodotti, trasportati, utilizzati e smaltiti in modo davvero sostenibile.

Cosa sono i materiali biobased?

Molti materiali prodotti su scala industriale per essere destinati all’edilizia in tutte le sue applicazioni sono tradizionalmente prodotti utilizzando materie prime di origine fossile, che provengono da fonti non rinnovabili. I materiali bio based, “a base biologica”, invece, vengono creati utilizzando fonti di biomassa rinnovabili, che includono comunemente piante, animali, materiali marini o rifiuti biologici provenienti da altre filiere, come quella agricola, orticola o silvicola. Alcuni esempi di materie prime bio facili da ottenere o recuperare sono canapa, lino, paglia, steli di pomodoro e peperone, lignina o alghe.

I vantaggi ambientali

Innanzitutto, la maggior parte delle risorse biobased assorbono CO2 dall’atmosfera quando crescono (ad esempio alberi e piante). E trattengono questa CO2 nella loro forma di materiale/prodotto finché non vengono smaltiti (ad esempio quando vengono bruciati), il che può richiedere più di 100 anni. Poiché immagazzinano temporaneamente CO2 e la rilasciano nuovamente in seguito, i materiali a base biologica possono diventare climaticamente neutri. Tuttavia, questo accade solo se il tempo di stoccaggio della CO2 è elevato e se la CO2 immagazzinata è superiore alle emissioni di produzione e trasporto del materiale.

Parlando di processi produttivi, quelli condotti tramite enzimi, fermentazione, biocatalisi o altri metodi a seconda del materiale, possono comportare una riduzione dell’impronta di carbonio. I materiali biobased offrono poi un migliore tasso di riciclabilità rispetto alle opzioni a base fossile e sono biodegradabili. Poiché sono rinnovabili, le loro fonti si rigenerano naturalmente entro un periodo breve, generalmente di almeno 10 anni. Utilizzando risorse biobased non si impoverisce perciò la terra.

I vantaggi per la salute

I materiali a base biologica hanno poi il potenziale per contribuire a impatti positivi sulla salute umana, oltre che ambientale. Possono persino essere funzionalizzati in modi specifici per migliorare ulteriormente la qualità dell’ambiente interno mediante una varietà di processi. Sono generalmente a-tossici e garantiscono un forte legame con la natura nel quotidiano, anche tra le mura di casa o dell’ufficio. Ciò è associato a processi riparativi che consentono agli occupanti dell’edificio di riprendersi dallo stress fisico e psicologico. Ma permettono anche di recuperare le forze, aumentando la capacità di concentrazione e di conseguenza la produttività.

Sebbene esista un numero crescente di ricerche sugli impatti sulla salute umana derivanti dall’uso di materiali di origine biologica, si tratta di un campo nascente che richiede un forte approccio interdisciplinare alla ricerca che includa progettisti, professionisti sanitari, scienziati dei materiali e input di utenti e produttori.

Biobased è sinonimo di ecosostenibile?

Come si è detto, il termine “biobased” si riferisce a materiali realizzati a partire da risorse rinnovabili, interamente o parzialmente biologici. Come tali sembrerebbero più ecologici dei materiali a base fossile e in effetti il fatto di basarsi su una parte di materia biologica è un vantaggio in termini ecologici. Ma, considerati la loro intera composizione, il loro processo produttivo e il loro ciclo di vita, possono essere considerati davvero più sostenibili? Anche i materiali rinnovabili, biologici o naturali possono potenzialmente nascondere un grande impatto ambientale.

La misura in cui un materiale a base biologica è più sostenibile di un materiale a base fossile dipende da una serie di fattori a volte difficili da valutare. Come vengono coltivate le risorse per i materiali? Quali sono le circostanze di produzione locale? E il tipo di prodotto a base biologica che si utilizza? Come sono trasportati e lavorati? Come si conclude il loro ciclo di vita? Il termine “biobased” infatti specifica solo la fonte dei materiali ma non dice nulla sul resto. Per esempio, se i materiali arrivano da lontano e sono trasportati con mezzi alimentati a combustibili fossili, se la loro composizione prevede additivi non biologici, se il loro processo di produzione è a grande dispendio idrico o genera emissioni, se non possono essere riciclati, la loro sostenibilità è annullata.

È perciò fondamentale tenere presente un quadro che fornisca obiettivi e criteri per la produzione e l’uso dei materiali biobased. Ma anche diffondere uno standard per la progettazione di edifici sostenibili e un sistema di certificazione che premi gli impatti umani e ambientali positivi.

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