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Anche gli ascensori contribuiscono alla transizione sostenibile dell'edilizia, rendendola più intelligente, ecologica e accessibile.

Gli ascensori per la riqualificazione dell’edilizia

Anche gli ascensori contribuiscono alla transizione sostenibile dell’edilizia, rendendola più intelligente, ecologica e accessibile.

Quando si fa il punto sulla twin transition dell’edilizia raramente si pensa gli ascensori come a un settore chiave. Eppure con la crescente urbanizzazione e lo sviluppo verticale delle città volto a contrastare il consumo di suolo stanno assumendo un ruolo centrale nel processo di transizione a un modello di sviluppo sostenibile. Sono infatti sempre meno energivori e costosi da manutenere, ma soprattutto rendono accessibili e inclusivi gli edifici.

Gli ascensori consentono perciò alle città di espandersi verso l’alto anziché in orizzontale, permettendoci di tenere sotto controllo l’espansione urbana. Hanno dunque di per sé una funzione di contrasto al consumo di suolo, tra i comportamenti umani più dannosi per l’ambiente e il microclima delle città. Ma gli ascensori tradizionali, progettati e costruiti ormai decine di anni fa, possono essere energivori e contribuire perciò al triste primato dell’edilizia come settore che consuma in assoluto più energia a livello globale.

Grazie alla twin transition digital e green, tuttavia, anche gli ascensori possono diventare un reale strumento di contrasto al cambiamento climatico e contemporaneamente facilitare la vita.

Lo stato dell’arte degli ascensori

Ogni giorno vengono effettuati miliardi di viaggi in ascensore da parte di miliardi di persone sparse in tutto il mondo. Entro il 2050 il 70% della popolazione vivrà in città, dove si concentrano edifici alti, perciò lo sviluppo del trasporto verticale è diventato una sfida. Per tenere il passo con l’afflusso di abitanti delle città e l’innalzamento del livello del mare, gli sviluppatori non dovranno solo costruire più in alto, ma dovranno anche ideare trasporti verticali più ecologici.

Purtroppo molti ascensori si affidano a tecnologie obsolete, cabine traballanti, rumorose e pesanti, con sistemi di illuminazione energivori e lubrificanti nocivi. Sollevare una massa inefficiente per decine di piani richiede un’enorme quantità di energia: più alto è l’edificio più vani ascensore sono necessari, ciascuno con il proprio motore. Non deve perciò sorprendere che gli ascensori rappresentino tra il 2% e il 10% del consumo energetico di un edificio, nonostante vi trascorriamo all’interno relativamente poco tempo, durante il quale non pensiamo di certo ai consumi del mezzo di trasporto che stiamo utilizzando.

A contribuire all’impatto ambientale degli ascensori è perciò innanzitutto il motore che li solleva e li abbassa centinaia di volte al giorno, ma anche l’illuminazione, il sistema di ventilazione, i materiali utilizzati per verniciarlo, lubrificarlo, pavimentarlo e l’energia richiesta dai pannelli di controllo. Ciascuno di questi elementi favorisce o impedisce l’ottenimento del certificato LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) a un edificio.

Cosa sono gli ascensori smart?

LEED ha emesso i suoi più recenti standard per gli ascensori nel 2016, ma le iniziative nel trasporto verticale green risalgono già agli anni ‘90. Gli ascensori più recenti incorporano perciò caratteristiche ecologiche come luci a LED, vernici idrosolubili e materiali da costruzione riciclati. Molte aziende hanno inoltre iniziato a esplorare un’ampia gamma di alternative ai tradizionali sistemi a fune e puleggia risalenti a un centinaio di anni fa:

  • ascensori che viaggiano in diagonale o orizzontale
  • motori magnetici, che muovono le cabine utilizzando un campo magnetico
  • tecnologie machine-room-less (MRL), che eliminano la stanza che ospita l’olio idraulico e le pompe, permettendo all’ascensore di consumare meno spazio verticale e orizzontale
  • sistemi di azionamento rigenerativi, cioè ascensori che recuperano parte dell’energia che consumano
  • lubrificanti organici o comunque non a base di petrolio, non nocivi e che non rischiano di danneggiare i bacini idrici se dovessero defluirvi
  • ascensori dormienti, che non consumano energia finché non vengono effettivamente utilizzati. Paradossalmente, infatti, gli ascensori possono richiedere addirittura più energia quando sono fermi che quando sono in funzione.

I vantaggi

Innanzitutto, garantiscono una riduzione del consumo energetico perché ottimizzano le prestazioni. L’elettricità che li alimenta, inoltre, può derivare anche interamente da fonti rinnovabili. Sempre nel caso in cui queste possano garantire un funzionamento costante grazie a un sistema di accumulo che equilibri domanda e offerta di energia.

Un’opinione popolare rispetto agli smart building che scoraggia la digitalizzazione dell’edilizia è il fatto che comporti alti costi operativi e di manutenzione. In realtà, ottimizzando le funzionalità degli apparecchi e degli impianti grazie all’Internet of Things, alla sensoristica e all’intelligenza artificiale si ottiene l’effetto opposto. Ciò vale anche per gli ascensori, che possono trarre un grande beneficio dall’applicazione di soluzioni di gestione digitali, abbattendo i costi di manutenzione. Per esempio, essendo oggetto di manutenzione predittiva, con sensori che rilevano potenziali problemi prima che si verifichino evitando disservizi e guasti.

Come si è detto, gli ascensori smart riducono gli impatti negativi dell’espansione urbana incontrollata, perché consentono alle città di espandersi verso l’alto senza che ciò rappresenti una difficoltà per gli abitanti, i lavoratori o i visitatori che frequentano gli edifici. Anzi, li rendono più accessibili e inclusivi anche rispetto a chi avesse disabilità che impediscono di utilizzare le scale.

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