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Sughero in edilizia usi e vantaggi di un materiale sostenibile

Sughero in edilizia: usi e vantaggi di un materiale sostenibile

Isolante, fonoassorbente, versatile: il sughero in edilizia può contribuire alla decarbonizzazione del settore aumentando contemporaneamente il comfort ambientale.

Nella ricerca di materiali edili sostenibili non è necessario andare troppo lontano. Una soluzione esiste già: è il sughero, che in edilizia può essere impiegato per gli usi più disparati. Si tratta di una materia prima naturale, rinnovabile e riciclabile che possiede tutte le caratteristiche ideali per un settore delle costruzioni che ha un disperato bisogno di evolvere in ottica sostenibile.

A rendere l’edilizia il settore più inquinante ed energivoro al mondo è soprattutto il riscaldamento. Ma sulla strada verso la carbon neutrality non si può comunque ignorare l’impatto del ciclo di vita dei materiali sull’ambiente. Il sughero è l’alleato ideale, grazie alle sue proprietà isolanti, ignifughe e impermeabili. Ma chi sa esattamente cos’è e da dove deriva?

Cos’è il sughero?

Il sughero non è un prodotto della lavorazione del legno, ma una vera materia prima, costituita dalla corteccia esterna della quercia da sughero, detta sughera. E il fatto che la sua funzione primaria sia quella di rivestire e proteggere il fusto e le radici della pianta può già suggerirci una sua modalità di impiego come materiale da costruzione. La sua consistenza spugnosa è data dalla particolare composizione, a base di microscopiche cellule pentagonali ed esagonali di suberina, da un gas e da un acido grasso complesso: una fitta struttura a nido d’ape carica di aria.

La suberina, in particolare, gli conferisce elasticità, la lignina e il gas lo rendono isolante e i sieroidi ne garantiscono l’impermeabilità a liquidi e gas. Una serie di caratteristiche che rendono il sughero ideale in edilizia e cui si aggiungono la leggerezza – pesa 0,16 grammi per centimetro cubo –, la capacità ignifuga, la bassa conduttività e la resistenza all’aria e all’abrasione. Ne risulta un materiale molto versatile, adatto a diversi impieghi e persino all’industria aerospaziale, in cui viene utilizzato fin dagli anni ’60 come rivestimento interno e isolante termico per razzi, missili e lanciatori.

La maggior parte degli oltre due milioni di ettari di bosco di sughero che ci sono oggi nel mondo si trova in Portogallo, che infatti è il principale produttore del materiale. Ma anche l’Italia figura tra i primi produttori, mettendo perciò a disposizione di imprese edili, architetti e designer una materia prima sostenibile che non necessita nemmeno di trasporti lunghi e complessi.

Come viene prelevato?

Come se non bastasse, il sughero è anche rinnovabile. La corteccia da cui è ricavato può essere prelevata dopo 25 anni dalla nascita della pianta e da allora si rigenererà periodicamente, ogni 9 anni circa, permettendo di ottenere nuovo materiale senza alcun danno per la pianta. Anzi, già di per sé una quercia da sughero assorbe durante il suo lungo ciclo di vita enormi quantità di anidride carbonica. Ma una quercia spogliata ne assorbe 5 volte di più durante il processo di rigenerazione, costituendo un vero e proprio baluardo contro il cambiamento climatico.

Il primo sughero raccolto da una pianta è detto vergine ed è più duro e irregolare, il secondo è detto secondario. Dal terzo in poi si parla di amadia o di sughero da riproduzione, dalla struttura molto più regolare e di qualità migliore. Considerato che la vita media di una quercia da sughero va dai due ai tre secoli, ogni pianta garantisce almeno 15/20 raccolti da circa 30 kg l’uno.

Una volta raccolti con un’accetta, i listoni di sughero riposeranno per sei mesi, in attesa di essere bolliti per poter essere lavorati facilmente. A seconda dello spessore e della qualità, saranno destinati a diversi usi, tra i quali spicca la destinazione edile, preferibile anche per il raccolto vergine. Vediamo come viene impiegato il sughero in edilizia.

Il sughero in edilizia

Tra le principali destinazioni del sughero, dunque, c’è proprio l’edilizia, che lo impiega in genere sotto forma di pannelli isolanti. Il corkpan, per esempio, è un pannello naturale in sughero espanso tostato, normato secondo lo standard UNI EN 13170 e dunque realizzato senza collanti chimici. Da collante fanno invece le resine naturali contenute nel materiale, che si sciolgono durante il processo di espansione naturale tramite vapore.

La capacità isolante, come già detto, è infatti tra le sue caratteristiche più significative, dovuta alla quantità di aria contenuta nelle cellule che lo compongono. Grazie alla sua estetica piacevole, inoltre, è adatto anche come pannello a vista e non solo inserito nelle intercapedini di pareti, tetti o solai. Sul mercato, oltre al sughero espanso, esiste anche il cosiddetto sughero biondo, ma essendo costituito da materia prima tritata e tenuta insieme da collanti non è altrettanto sostenibile.

Come spesso accade, i pannelli isolanti dal punto di vista termico lo sono anche da quello acustico e vibrazionale. Possono perciò essere impiegati anche a vista all’interno di abitazioni o uffici, per migliorare l’acustica ambientale ed evitare che il suono riverberi. Allo stesso scopo isolante può essere utilizzato anche il sughero in granuli, adatto ad essere impiegato per riempire interstizi o sottotetti. L’impermeabilità e la conseguente resistenza all’umidità, infatti, gli consentono una vita lunga anche se esposto agli agenti esterni, impedendogli di deperire o marcire.

Il risultato dell’impiego del sughero in edilizia è l’aumento del comfort ambientale a fronte di una minima spesa e di un impatto ambientale nullo. Anzi, addirittura positivo, data la già richiamata capacità delle querce decorticate di assorbire il quintuplo di CO2. Infine, essendo privo di additivi e quasi indistruttibile da agenti naturali, è completamente riutilizzabile e riciclabile a fine vita.

Tornando al discorso sull’estetica, il sughero può essere utilizzato anche come finitura di pareti e pavimenti. In questo caso, è impiegato in fogli più sottili incollati su qualunque fondo. E recentemente sono comparsi sul mercato anche i primi arredi in sughero, da mobili veri e propri a complementi, esempi ideali di ecodesign di interni.

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