Scopri cos’è la climatizzazione ad aria e come può migliorare il comfort ambientale di casa tua!
In un’epoca in cui riscaldamento e raffrescamento influenzano gli equilibri ambientali e geopolitici, vale la pena approfondire vantaggi e svantaggi dei tanti modi per gestirli. La climatizzazione ad aria è uno di questi e sfrutta determinati dispositivi di distribuzione per immettere aria trattata negli ambienti domestici. Ma quali opportunità offre?
Cos’è la climatizzazione ad aria
L’acqua non è l’unico elemento tramite il quale è possibile riscaldare o raffreddare gli edifici. Si può utilizzare anche l’aria, già utilizzata da tempo nel terziario e negli ultimi tempi sempre più considerata anche in ambito domestico. Climatizzare casa con l’aria invece che con l’acqua significa soprattutto cambiare sistema di distribuzione del calore e del freddo. E, in particolare, sostituire ai terminali tipici della climatizzazione ad acqua – i termosifoni/radiatori o le serpentine nel caso di impianti a pavimento, soffitto o parete – terminali che eroghino e facciano circolare aria negli ambienti: split, termoconvettori e canalizzazioni.
Gli split
Tra i metodi di riscaldamento più ecosostenibili attualmente sul mercato ci sono senza dubbio le pompe di calore. E parlando di climatizzazione ad aria, la tipologia da prendere in considerazione è la pompa di calore aria-aria. È formata da un’unità di generazione che preleva calore o freddo, a seconda delle stagioni e delle necessità, dall’aria esterna e li convoglia all’interno, dove viene erogata tramite uno o più split. Si tratta, insomma, dei condizionatori, che oggi utilizziamo soprattutto per raffreddare gli edifici.
I ventilconvettori
L’aerotermo (o ventilconvettore o fan coil) è invece una tecnologia di climatizzazione ad aria che, combinata a una pompa di calore, alla caldaia a gas o alimentata a elettricità, preleva l’aria dall’ambiente e la riscalda o la raffredda a seconda dei casi. Può farlo perché contiene acqua calda – a una temperatura inferiore a quella che alimenta i termosifoni –, a cui può essere ceduto o dalla quale può essere prelevato il calore utile a far ricircolare l’aria trattata alla temperatura desiderata.
La canalizzazione
Un altro metodo di distribuzione dell’aria trattata è tramite un sistema di canalizzazione. In questo caso, oltre ai tradizionali metodi di generazione di calore, per l’ambiente domestico si possono valutare anche i termocamini a biomassa (legna o pellet). Al contrario dei tradizionali camini, i termocamini sono a camera chiusa, più simili a stufe, che isolano il tramite uno sportello di vetro.
La canalizzazione ad aria mediante tubazioni termoisolate ha il vantaggio di eliminare la necessità di split e altri dispositivi ingombranti alla vista. Per l’immissione dell’aria negli ambienti si serve infatti di griglie di mandata e ripresa con filtri. Ma prevede comunque la presenza di un’unità interna, che potrà però essere installata in una stanza marginale della casa, come uno sgabuzzino o un disimpegno.
I vantaggi della climatizzazione ad aria
Il principale vantaggio connesso alla climatizzazione ad aria è la velocità con cui consente di riscaldare o raffreddare un locale. L’immissione diretta di aria alla temperatura desiderata, infatti, abbatte i tempi, anche nel caso di locali molto grandi. Ciò significa che sarà possibile attivare l’impianto poco prima del necessario, senza dover prevedere troppo in anticipo la necessità di farlo e risparmiando energia e denaro. Una caratteristica che rende la modalità particolarmente adatta negli ambienti lavorativi o in hotel e ristoranti, dove c’è discontinuità nella climatizzazione.
L’efficienza cui si è accennato, dovuta al breve tempo necessario a una stanza per entrare in temperatura, viene massimizzata nel caso in cui il generatore di calore o freddo sia alimentato con fonti rinnovabili. L’ideale, naturalmente, sarebbe l’abbandono del gas e delle altre fonti fossili, a favore di pompe di calore o dell’elettricità prodotta a partire da pale eoliche o pannelli solari e fotovoltaici, che rendano il raffrescamento e il riscaldamento sostenibili. Infine, la climatizzazione ad aria produce un grande ricircolo dell’aria, a beneficio della salute respiratoria degli inquilini o frequentatori.
Gli svantaggi
A fronte di una capacità di riscaldamento e raffrescamento più rapida rispetto a quelle ad acqua, la climatizzazione ad aria genera un altrettanto rapida dispersione del calore e del freddo. È questo il principale svantaggio di un sistema che richiede perciò una particolare attenzione a non dimenticare aperte porte e finestre.
La maggior parte delle altre controindicazioni alla scelta della climatizzazione ad aria sono state risolte dai progressi tecnologici e non figurano nei modelli avanzati. Per esempio, la tendenza a seccare l’aria, la rumorosità o le scarse performance delle pompe di calore aria-aria con una bassa temperatura esterna. Ma i produttori hanno appunto sviluppato soluzioni che hanno totalmente o parzialmente eliminato i problemi, dando vita a tecnologie che sanno conservare il giusto grado di umidità, silenziose e performanti in qualunque condizione.